Caforio Ubik Manduria | CIPOLLA di MORESCO ANTONIO

La decalcomania di una cipolla, in parte grattata via dalle piastrelle di una stanza che una volta era stata una cucina, segna misteriosamente la parete della camera d’affitto nella città estranea cui approda la coppia. Estranea, ma non sconosciuta, perché gesti, volti, segni ambigui fanno pensare a un luogo già noto, in cui lui e lei avessero cercato rifugio da oscure persecuzioni o minacce, dopo una lunga assenza. In realtà, la stanza e la città intorno, sono l’universo chiuso della coppia che si ama, impegnata in una ossessiva, materialissima, ricerca erotica che investe anche il mondo circostante, con un crescendo di violenza insieme metaforica e reale. Dietro la parete segnata dalla cipolla, un’altra coppia vive specularmente un amore, casto o impotente non importa, che il protagonista spia attraverso i rumori e i brani di conversazione colti poggiando l’orecchio sulle piastrelle (avverte allora il leggero rilievo della decalcomania). Amore fisico e amore spirituale si confrontano così ironicamente finché da questa parte del muro, giunto al culmine, il parossismo sessuale si risolve e si acquieta nella fecondazione. Dalla cipolla – vera, stavolta – che il protagonista trova inaspettatamente nel frigorifero e mette sul tavolo per contemplarla cresce un germoglio. Il mistero del concepimento si è compiuto, e ne nasce un’intensa emozione. Antonio Moresco (Mantova, 1947) vive a Milano. Oltre ai libri pubblicati nella nostra collana la sua opera comprende "Gli esordi" e "Canti del caos. Prima parte" (entrambi Feltrinelli, rispettivamente 1998 e 2001). Con Carlo Benedetti è autore inoltre di "La visione. Un dialogo" (KKP, 1999).